Introduzione (Pag. 11-14 del libro)
Il cadorino è un dialetto ladino. Esso è sostanzialmente unitario ma si divide in queste tre varianti maggiori, in ordine di conservatività: Occidentale - “Oltrechiusa” - (Vodo, Borca, San Vito), parlato anche a Cibiana, (dove per dietro si dice daòs), Nord-orientale - “Oltre Rio Rin” - (Lozzo, Vigo, Lorenzago e Auronzo) (dietro=davòi) e Centro-meridionale (Domegge, Calalzo, Pieve, Valle, Perarolo e Ospitale) (dietro=drio). Con caratteristiche diverse ci sono poi il Comeliano e l'Ampezzano.
Il dialetto che qui si presenta è quello parlato a Venas, ora piccola frazione del Comune di Valle di Cadore. Ha caratteristiche intermedie tra il cadorino centro-meridionale e quello oltrechiusano. Nel lavoro si farà sempre riferimento a quest'ultima variante.
Venas conta attualmente circa 550 abitanti, con circa 200 ancora parlanti il dialetto. La grande maggioranza dei giovani si esprime ormai solo in italiano.
Le guerre, le vicende politiche, l'emigrazione, lo spopolamento, la separazione ampezzana, la mancanza di testi scritti, l'immigrazione di non cadorini, tutto ha contribuito a indebolire l'unità e la vitalità del linguaggio cadorino, che oggi viene parlato da sempre un minor numero di persone. Si aggiungano a suo sfavore la scuola e la televisione monolingui e dei pregiudizi sociali.
Ma
le vecchie parole conservano una certa bellezza ed un certo fascino,
che con questo lavoro si cerca di svelare e di far rivivere.
La pronuncia delle lettere differisce dall’italiano per quanto riguarda la d e la z.
La d in cadorino assume spesso il suono dell'inglese th di father, si rende talvolta con đ, ma in questo lavoro si scriverà sempre d. (Es. adès, adià, apède, arde, ardento, batidà, carchedun)
la z in cadorino viene sempre pronunciata con il suono inglese di think (lettera greca theta θ), e viene rappresentata in questo lavoro con ẑ. Esempi: aguaẑo, ẑancio, ẑapin, ẑima, ẑucro, ecc.
È ben conosciuta la palatalizzazione di c in ci, (Es. ciasa, cianeva, ciarbon).
Invece la g a Venas si trasforma spesso in i, (Es. iato (gatto)), oppure in d, (Es. dal (giallo)).
Particolare è l’uso del trittongo uoi, molto comune sia nei toponimi, (Es. la Buoite), sia nei lemmi, (Es. bisuoin, fuoia, incuoi, vuoito).
Caratteristica è anche l’inversione -ru, -ra in -ur, -ar, come burto (brutto), fardel (fratello), garnel (granello), garmal (grembiule), ecc.
Ci sono molte altre caratteristiche del ladino che si riscontrano nella parlata di Venas, per ultimo si citerà l'anteposizione del pronome "se" all'infinito:
“Deve
ancora maturarsi" - L'à
ancora da se fèi.
- Alcune voci, ormai perdute a Venas, sono state sostituite, nel vocabolario, da quelle dell'Oltrechiusa/Cibiana e segnate con un asterisco. Se perdute solo in parte, appariranno entrambe le varianti.
- Nella parte grammaticale, il plurale femminile e altre forme della variante Oltrechiusa/Cibiana saranno evidenziati in grassetto sottolineato. Se non esiste una variante unica, si usa la più comune.
- Nel gruppo consonantico S-CI per evidenziare che le due lettere S e C non si fondono come nella SC italiana, ma indicano i due suoni separati di S sorda e C dolce si useranno le lettere šč, esempio: màs'cio (maschio) si scriverà màščio
- I numeri, gli articoli, e altre voci riportate nella sezione grammaticale non si ripetono nel vocabolario.
Abbreviazioni
OC/C - Oltrechiusa (Vodo, Borca, San Vito) + Cibiana
CNO - Cadorino Nord-Orientale (Lozzo, Vigo, Lorenzago, Auronzo) segnato anche come OR - Oltre Rio Rin
CCM - Cadorino Centro-Meridionale (Calalzo, Domegge, Pieve, Valle, Perarolo, Ospitale)
Altre abbreviazioni sono usate raramente, solo per chiarimenti, e sono di facile interpretazione.
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Venas di Cadore, 18/7/2023
Giancarlo Soravia (autore del libro)