martedì 7 gennaio 2025

TESI DI PAOLA OLIVO ANNO 1951: "I NOMI POPOLARI DELLE PIANTE IN CADORE"

 

PAOLA OLIVO

I familiari di Paola Olivo mi hanno fatto gentilmente pervenire la copia scannerizzata in formato PDF della Tesi di Laurea della stessa (Università di Padova - Facoltà di Lettere - Anno accademico 1950-51 - Relatore Prof. Carlo Tagliavini).

Il file originale è di circa 120 MB (Sono 381 pagine oltre a 14 pagine tra Introduzione, Bibliografia e Abbreviazioni)
, ed è stato da me suddiviso in tre file da 40 MB circa ciascuno e messo su Google Cloud da dove si può scaricare oppure leggere online.
La presente pubblicazione è stata debitamente autorizzata dai familiari.
Si tratta di una tesi interessantissima che copre una lacuna in materia.


Paola Olivo nacque a Venas di Valle di Cadore in borgata Suppiane nel 1927. Era figlia di Luigi "d'Ignazio" (1890-1980) e di Angela De Bernardo "de Filippo" (1891-1984). Sposò Federico Wonnesch (1917-1992).
Morì a Verona il 3/1/2000. È sepolta nel cimitero di San Marco Vecchio a Venas/Suppiane.


PDF TESI PAOLA OLIVO


1^ PARTE

https://drive.google.com/file/d/1PiwbCfxrY3hzVZKHKHcLBvR4lFluAQHD/view?usp=sharing


2^ PARTE

https://drive.google.com/file/d/1sMIkbvDObTkwr2CCX38h2RP2h2ZFoiK5/view?usp=sharing


3^ PARTE

https://drive.google.com/file/d/1rmpOIgg8wHaMSFkiZtETIM4PRI8zIB5I/view?usp=sharing






Ho iniziato a digitalizzare la tesi, e queste sono le prime pagine. Se mi sarà possibile, provvederò a digitalizzare tutto il libro.



N O T A


Certi simboli usati nella tesi verranno sostituiti, in base ai criteri attuali di scrittura del ladino, ai seguenti:


TESI

ATTUALE

ϑ

č

k

ñ      

/ \ ‵ ′

(= th inglese)

c dolce

c duro

gn

si omettono






Venas di Cadore, 27 dicembre 2024

Giancarlo Soravia 


________________




UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

FACOLTÀ DI LETTERE

---===oooOooo===---



TESI DI LAUREA




I nomi popolari delle Piante in Cadore

CON SPECIALE RIGUARDO ALLA VAL DEL BOITE




Relatore: Prof. CARLO TAGLIAVINI


Laureanda: PAOLA OLIVO



ANNO ACCADEMICO 1950 - 51






I N T R O D U Z I O N E


Quando, giunta quasi al termine dei miei studi, dovetti pensare all'argomento da scegliere per la tesi di laurea, mi si presentò subito l'idea di compiere un lavoro sulla terminologia botanica cadorina. Era un lavoro interessante, che mi dava possibilità di conoscere più da vicino la nostra Flora e mi permetteva soprattutto, di studiare alcune voce fra le più caratteristiche del nostri dialetti, proprie in un campo che, per quanto riguarda il Cadore, non è stato ancora stato sufficientemente esplorate.

Ho cercato di svolgere il mio tema con il maggior zelo possibile, nonostante abbia incontrato molte difficoltà, specialmente nella classificazione dello piante e nella elaborazione del materiale. Questo è frutto, per quanto riguarda la Val del Boite, di interrogazioni da me fatte sul posto; solo per Cortina mi sono giovata della pubblicazione del Sig. R. Zardini: "Indice di nomi dialettali ampezzani di piante e fiori spontanei" e del Vocabolario Ampezzano del Dr. A. Majoni.

Per quanto riguarda, invece, gli altri paesi del Cadore e il Comelico, i nomi sono stati ricavati dalle dissertazioni inedite depositate nell'Istituto di Glottologia e dai lavori del Prof. Tagliavini "Il dialetto del Comelico”.

Il nome - come dice V. Bertoldi (“Un Ribelle” 3) - risponde sempre a un bisogno; raramente la pianta interessa al popolo nel suo complesso: tutt’al più è considerata come inutile o dannosa: sono le singole parti che attraggono maggiormente la attenzione del campagnolo.

Il bulbo, il frutto, le foglie, i semi, prestandosi a usi medicinali o a giochi fanciulleschi, si sono acquistati diritto di pretendere una denominazione propria.

Anche la maggior parte dei nomi popolari di piante della nostra regione alludono alla forma del fiore o del bulbo o delle foglie: “Man d Adamo”, “Man de la Madona”, “creste de gal”, “boton de oro”, “lumbrela” ecc.

Spesso in passato la pianta serviva per le sue proprietà medicinali: in ciò, appunto, trovano spiegazione nomi come: "erba da tai", "stagnasango", "fuoie de la Madona" ecc..

Se poi il fiorire coincide con qualche festa di Santo, ecco allora sorgere denominazioni come: "fior de S. Duane", "erba de S. Piero", "viola de S. Bastian".

A primavera sui prati in fiore, qual è quel fanciullo che non s'attarda a sfogliare margherite, a succhiare l'umore dolciastro del fiori del Lamie o della Lonicera ? Che non raccoglie le azzurre corolle della genziana per farle scoppiare sul palmo delle sue mani e che non intreccia cestini coi lunghi steli della piantaggine ? Anche a siffatti giochi deve molti nomi la nostra terminologia botanioa ( “ẑestiei", “s-ciopetin", "ẑuẑoli”…..).

In alcuni termini troviamo anche tracce della cosiddetta “signatura rerum". Infatti nel Medio Evo era diffusa tra i dotti "la credenza che l'aspetto esterno, cioè la forma e i colori delle varie parti di una pianta, fossero sicuro indizio delle malattie contro le quali la pianta stessa doveva essere adoperata: “similia similibus curantur". (PB 83).

Cosi, per esempio, la fantasia popolare vuol vedere una relazione tra il colore ceruleo dell' Eufrasia e il mal d'occhi, tra i semi del colchico e i pidocchi.....

Alcuni nomi, come "scarpete de la Madona", "scarpe del Signor", "oci de la Madona".… non sono certamente creazioni spontanee, ma traduzioni e calchi dei termini latini degli erbari, sorti in seno alla classe degli erboristi e dei botanici e diffusisi poi, attraverso i monaci, in tutte le regioni..

Molti termini sono in Cadore importazioni dal Veneto, specialmente quelli che servono a "denominare piante usate in cucina e in generale nella vita casalinga" (Battisti, Storia 155) dal tedesco ("framentel", "rapunzel", "edelbais") e dalla lingua letteraria stessa ("ciclamino", "beladona"... )

Una cosa, soprattutto, ho notato, scorrendo, studiando, confrontando il mio materiale: che gli usi, le credenze e anche le denominazioni stesse trovate nelle nostre valli, sono comuni a più regioni, a più popoli. Bene, dunque, dice V. Bertoldi: "Un filo, pur talvolta invisibile, congiunge specialmente nelle manifestazioni della vita campestre, il vecchio col nuovo, il popolo del Nord con quello del Mezzogiorno, l’età antica attraverso quella media con quella moderna. L'atteggiamento dei vari popoli dinanzi alle cose della natura, il modo di usarne nella lotta quotidiana per l'esistenza, il modo di esprimere nel linguaggio per mezzo di varie immagini, il mondo di sensazioni destato dalle varie forme della Flora sono come degli eterni ritornelli nella vasta sinfonia umana”. (Bertoldi ARom. VIII° 267).






BIBLIOGRAFIA


AAA - "Archivio per l'Alto Adige con Ampezzo e Livinallongo" Gleno 1906 seg.

AGI - Archivio Glottologico Italiano" diretto da G.I. Ascoli (col. vol. XVI° a C. Salvioni, col XVII° da P.G. Goidanich, col XX° da M.G. Bartoli e P.G. Goidanich) Torino 1873 seg.

Alessio - G. Alessio "Dal friul. mage ‘pino mugo’ al basco muga ‘confine’ in Cef. XIV° 174-179.

Alton LI - Dr. J.Alton "Die Ladinischen Idiome in Ladinien, Gröden, Fassa, Buchenstein, Ampezzo". Innsbruck 1879.

Ascoli - G.I. Ascoli "Saggi Ladini" in AGI I°.

Bartoli - M. Bartoli "Recensione di ‘Una voce moritura, ricerche sulla vitalità di corylus colurus' > di V. Bertoldi in AGI XX° - 172 – 180.

Battisti Ap. - C. Battisti Appendice al vocabolario ampezzano "Cortina d'Ampezzo nella sua parlata" del Dr. A. Majoni Forlì 1929.

Battisti, Storia - C. Battisti "Storia linguistica e nazionale delle Valli Dolomitiche Atesine" - Firenze 1841. 

B. ARom. VII° - V. Bertoldi "Dal lessico botanico: Chelidonuim majus L." in ARom. VII° 275 287.

B. ARom. VIII° - V. Bertoldi "Dal lessico botanico: la petacciola" in ARom. VIII° 256 – 267.

B. ARom. X° - V. Bertoldi "Droghe orientali e surrogati alpini" in ARom. X° 201 – 220.

B. ARom. XI° - V. Bertoldi "Per la storia del lessico botanico popolare" in ARom. XI°14-30.

B. BSLP XXX° - V. Bertoldi "Gaulois belsa 'campus' = lituanien laukas 'champ’ "in Bulletin de la Société de Ing. de Paris XXX° 170-173.

ARom - "Archivium Romanicum". Nuova rivista di Filologia romanza diretta da G. Bertone - Ginevra 1917 seg.

Bauhin - J. Bauhin "De plantis a divis sanctisque nomen habentibus" - Basileae 1594

B. ARom. IV° - V. Bertoldi "Altre denominazioni del Vaccinium Myrtillus L. nei dialetti alpini" in ARom. IV° 498-500.

B. ARom. VI° - V. Bertoldi "Di alcuni nomi dell'Iris Florentina L." in ARom. VI° 280, 284.

B. ID I° - V. Bertoldi "Genealogie di nomi designanti il mirtillo in ID I° 91-113; 161-189.

B. Lenta Viburna - V. Bertoldi "Dai 'lenta viburna, di Virgilio al Viburnum lantana, di oggi" - Genève 1931.

Parole e Idee - V. Bertoldi "Parole e idee - Monaci e popolo, ‘calques linguistiques’ e etimologie popolari” Paris 1927.

B.ReCelt. XLVI° - V. Bertoldi "Sopravvivenze galliche nelle Alpi” in Revue Celtique XLVI° - 16-28.

B.Re LR I° - V. Bertoldi "Una voce moritura - Ricerche sulla vitalità di corylus > colurus" in Revue de Ling. Rom. I° 237-261.

B. Re LR III° - V. Bertoldi "Residui nel lessico pireneo - alpino” in Revue de Ling. Rom. III° 263-283.

B. RiSO XIII° - V. Bertoldi "Regionalismi orali nel romanzo" in Rivista degli Studi Orient. XIII° 367-376.

B. Rom. LIV° - V. Bertoldi. "Nomi alpini del Luppolo" in Rom. LIV 455-464.

B. Rom. Ph I° - V. Bertoldi "Quisquiliae Ibericae" in Romance Philology I° 191-207.

B. St FC VII° - V. Bertoldi "Alica ‘farina bianca’ e formazioni affini” in Studi It. di Filologia Classica VII° 251-263.

B.St.Rom. XVIII° - V. Bertoldi "Nomi e usi di uno stagnasangue popolare - Saggio Lessicologico" in Studi Rom. XVIII° 65-92.

B. Un ribelle - V. Bertoldi "Un ribelle nel regno dei fiori - I nomi romanzi del Colchicum autunnale L. attraverso il tempo e lo spazio" Genève 1923.

B.Wus XI° - V. Bertoldi "Un sistema di pesca popolare e alcuni nomi che ne derivano" in Wus XI° 1-14.

Bertoni ARom IV° - G. Bertoni "Etimologie italiane" in ARom IV. 492-498.

Bertoni E. - G. Bertoni "L'elemento germanico nella lingua italiana" Genova 1924.

Bevilacqua - A. Bevilacqua "Le piante medicinali" nella Riv. Cadore a. I° 2.

Boerio - G. Boerio "Dizionario del dialetto veneziano, III ed. aumentata e corretta aggiuntovi 1'indice italiano veneto - Venezia 1867.

Bresadola - G. Bresadola "Funghi mangerecci e velenosi" I°, II° - Società Botanica Ital. 1933.

Dalla Fior - G. Dalla Fior "La nostra flora" Trento 1926.

Da Ronco - D. Pietro Da Roneo "Voci dialettali e toponomastiche cadorine" - Treviso 1913.

De Candolle - A. De Candolle "Origine delle piante coltivate" - Milano 1883.

De Toni “Appunti” - E. De Toni "Appunti dialettali" Venezia 1904.

De Toni I, II° - E. De Toni "Sui nomi vernacoli di piante nel bellunese Serie I e II".

Elwert - T. Elwert "Die mundart des Fassa-Tals". Heidelberg 1943.

Fenaroli - L. Fenaroli "La flora delle Alpi e degli altri monti d'Italia" - Milano 1932.

Gartner IN - T. Gartner Ladinische wörter aus den dolomi-tentäbern" Halle 1923.

Gartner RG - T. Gartner "Ratoromanische Grammatik" Heilbronn 1883.

Gortani II° - L. e M. Gortani "Flora friulana con speciale riguardo alla Carnia" II° - Udine 1906.

Guarnerio - P.E. Guarnerio “La rosa delle Alpi" - Estratto dagli “Studi letterari e linguistici" dedicati a Pio Rajna Firenze 1911 - p. 675-694.

ID - “Italia Dialettale" - Rivista di Dialettologia Italiana, diretta da G. Merlo v. I° - XVIII° - Pisa 1925.

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Marzell I° -H. Marzell “Wörterbrech der Deutschen Pflanzennamen -Leipzig 1943.

Meyer Lübke - "Viburnum lantana" von W. Meyer Lübke in Wus XI° 143-144.

Nardo Cibele - A. Nardo Cibele "La filata o la coltivazione del canape nel bellunese, voci, usi, pregiudizi e storielle" Palermo 1890 - Estratto dall'Arch. per le tradizioni popolari, v.IX.

Negri - G. Negri "Erbario figurato - Descrizione e proprietà delle piante medicinali e velenose della flora ital." Hoepli - Milano 1943.

Olivieri - D. Olivieri "Saggio di una illustrazione generale della Toponomastica veneta" - Città di Castello 1914.

Pampanini - R. Pampanini "Uno sguardo alla Flora del Cadore" Firenze 1928.

PB - Pedrotti - Bertoldi "Nomi dialettali delle piante indigene del Trentino e della Ladinia dolomitica" Trento.

Penzig I ° - O. Penzig - "Flora popolare italiana" Genova 1925.

Pirona - G.A. "Il nuovo Pirona" Vocabolario friulano - Udine 1935.

Prati AGI XVIII° - A. Prati "Etimologie e appunti vari" in AGI XVIII°.

Prati VEI - A. Prati "Vocabolario Etimologico Italiano" Garzanti.

RIL – “Rendiconti del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere” – Milano 1891 seg.

REW – W. Meyer – Lübke “Romanisches etymologisches Wörterbuch” Heidelberg 1911.

ROLLAND - E. Rolland "Flore populaire ou histoire naturelle des plantes dans leurs rapports avec la linguistique et le folclore" - Paris 1896 seg.

Romania - "Requeil trimestriel consacré à l'étude des langues et des littératures romanes" - Paris 1875.

Saccardo - P.A. Saccardo "Prospetto della Flora trevigiana" - Venezia 1864.

Salv. AGI XV° - C. Salvioni "Ie basi alneus, alnus nei dialetti italiani e ladini in AGI XV. 449-456.

Salv. ID I° - C. Salvioni "Etimologie valtellinesi" in ID I° 213–228.

Salv. ID V° - C. Salvioni "Appunti di toponomastica" in ID V° 239-248.

Salv. ID XIV° - C. Salvioni "Note etimologiche ladine" in ID XIV° 79-91.

Salv. Postille - C. Salvioni "Postille italiane e ladine al REW”.

Soravia - P. Soravia "Tecnologia botanico-forestale della Provincia di Belluno" Belluno 1877.

Sp. Et. Bot. - "Spiegazione etimologica dei nomi generici delle piante tratta dal glossario di botanica di De Theis A. e da altri moderni scrittori”. Vicenza 1815.

Tagl. DO - C. Tagliavini "Il dialetto del Comelico" in ARom. X° 6-200.

Tagl. DL - C. Tagliavini “Il dialetto del Livinallongo" Bolzano 1934.

Tagl. NC - C. Tagliavini "Nuovi contributi alla conoscenza del dialetto del Comelico" Venezia 1944.

Targ. Tozz. - O. Targioni-Tozzetti "Dizionario botanico italiano" Firenze 1809.


Tesi


- Bregato "Il dialetto di Lozzo di Cadore" a. accad. 1944-45.

- Brugnera "Il dialetto di Zoppé di Cadore" a. accad. 1945-46.

- Casati "Il dialetto di Auronzo" a. accad.1941-42 .

- De Faveri "Il dialetto di Tai di Cadore a. accad. 1945-46.

- Ghedina "Contributo allo studio della toponomastica di Cortina d'Ampezzo" a. accad. 1949-50.

- Grigolo "Il dialetto di Domegge" a. accad. 1943-44.

- Luzzatto "Il dialetto di Selva di Cadore" a. accad. 1945-46.


Vittur - A. Vittur "Les erbs de medeshina de nots valades" Fodom 1904.

Zardini - R. Zardini "Indice dei nomi dialettali ampezzani di piante e fiori spontanei" – Roma -Bolzano 1949.

ZRPh - "Zeitschrift für romanische Philologie", Halle 1876 seg.










ABBREVIAZIONI

austr. austriaco

bad. badiotto

bell. bellunese

bresc. bresciano

carinz. carinziano

carn. carniello

cfr. confronta

der. derivato

dev. deverbale

dim. diminutivo

emil. emiliano

etim. etimologie

fass. fassano

franc. francese

frank. francone

friul. friulano

gall. gallico

gard. gardenese

germ. germanico

gr. greco

ingl. inglese

it. italiano

lad. Ladino

lat.bot. latino botanico

lig. ligure

Liv. Livinallongo

lomb. lombardo

long. longobardo

mar. marebbano

ngr. neogreco

padov. padovano

piem. piemontese

pre-rom. pre-romanzo

suff. suffisso

svizz. svizzero

ted. tedesco

ted.mod. tedesco moderno

tir. tirolese

tosc. toscano

trent. trentino

trev. trevisano

v. vedi

ven. veneto

venez. veneziano

v.onom. voce onomatopeica

zold. zoldano





ABIES EXCELSA D.C. = ABETE ROSSO CONIFERE

1) alla pianta:



pezuó Cortina (Zardini, 7)

peẑuó S. Vito, Borca, Vodo, Vinigo, Venas, Cibiana

peẑ Valle

peẑ Tai, Domegge, Selva (Tesi De Faveri, ecc.)

peẑ Pozzale (AIS III° 569)

peẑ, peẑuó Lozzo (Tesi Bragato)

peẑuó Lorenzago (Tesi Saccardo)

piẑié Auronzo (Tesi Casati)

pez Zoppé (Tesi Brugnera)

peẑ S. Stefano (Tagl. DC 157)

pẑé Candide, Casamazzagno (Tagl. DC. 157)



2) al fogliame:



dassa Val del Boite

dasša Cortina (Maioni 35)

dassä Candide

demä Candide, Dosoledo

dema Domegge

deme Lorenzago

demola San Nicolò, Costalta



3) ai coni fruttiferi:



cocodac Valle

cocodaco Venas

pitoco Cortina (Zardini, 7)

pitoces (pl.) Vodo, Vinigo

pitoto Borca, San Vito

pitocoles (pl.) Cibiana

pitola Selva (Tesi Luzzatto)

piton Domegge (Tesi Grigolo)

pitonato Lorenzago (Tesi Saccardo)

pition Auronzo (Tesi Casati)

pitä Candide (Tagl. NC.89)

píta Padola (AIS III° 574)

pitodáco Pozzale (id. c.s.)

[cocol Perarolo]



3) alla resina:

maestra  Cortina  (Maioni 63)

rasa  Val del Boite

rasa  Tai (Tesi De Faveri)

rasa  Auronzo, Selva, Domegge, Lorenzago (Tesi varie)

rada  Candide, Dosoledo, Costalissoio, S, Pietro (Tagl.)    





ETIMOLOGIA

1) - péẑ , pez < piceus REW. 6479

2) - dassa < dasia (pre-rom.) REW. 2481

3) - pitoco, pitoto, pitola….. sono tutti dei derivati di pita, voce di richiamo per la gallina e in alcuni luoghi denominazioni della gallina stessa (cfr. REW. 6474). Infatti la fantasia popolare vide nella pigna l’immagine di vari animali, in particolare modo domestici, quali la gallina, la pecora, il vitellino, ecc. (PB 283). Cfr. Liv. pitola, Val Badia pita. Cocodac, cocodaco sono dei derivati di una voce onomatopeica indicante la gallina.

4) - rasa, rada < rasia, REW 7073. maestra < magister, REW 5229. Tagliavini (DL 196-197) spiega “magistra” come un aggettivo, attributo di “rasia magistra”, usato per designare la resina solida, la sola adoperata fin dall’antichità come medicinale. Osserva poi che vi sono delle piante medicinali che prendono il nome di “herba magistra”.


L'abete è una conifera dal fusto alto e snello, cresce fino a 2400 m. Il suo legno viene adoperato in molti lavori. La corteccia serve nella concia delle pelli. La resina, che trasuda dal tronco e dai rami grossi, ottenuta mediante incisioni, è nota in commercio sotto il nome di "pece di Borgogna" e serve per unguenti, cerotti, empiastri, vernici e sapone.



ΤΟΡΟΝΙΜΙ

Pezzié: villaggio nel comune di Cortina.

Ampezzo: nome della località in cui si trova Cortina.

Pezzé: località nel comune di Lorenzago.

Pezzopian: località nel come di Vigo